Inaugurata stamattina nella Chiesa di San Sepolcro la mostra “Cristi e migranti”

Volti di migranti segnati dalla stanchezza, dalla paura e, al tempo stesso, dalla speranza in un futuro migliore, raccontati nell’opera La zattera dei migranti dell’artista Lorenzo D’Andrea, presentata stamattina nell’ambito della mostra Cristi e migranti, organizzata dalla Caritas diocesana, dalla parrocchia Sant’Eulalia e dalla Coperativa Il Sicomoro e ospitata nella Chiesa di San Sepolcro a Cagliari.

In primo piano, nell’opera, realizzata cinque anni fa, e sollecitata dall’esigenza di raccontare il dramma dell’immigrazione forzata, un bimbo crocifisso, senza la croce; accanto a lui uomini e donne con i loro figli, a ricordare come questo fenomeno colpisce soprattutto le donne incinte e i bambini, le categorie più fragili, costrette a lasciare il proprio paese in cerca di un futuro migliore. Sulla sinistra, in primo piano, uno scafista che viene colpito da un angelo, e, a destra il “saggio”, il più anziano dei migranti, il cui volto richiama quello di Mosè, nell’atto di abbracciare i suoi compagni di viaggio, come per salvarli. Al centro, un uomo che tiene in mano una bandiera, un richiamo all’opera dell’800 dell’artista Géricault “La zattera della Medusa”, rappresentante il naufragio di una nave francese nel periodo post-rivoluzione. Sullo sfondo dell’opera di D’Andrea, si intravede una nave militare con la bandiera italiana, che si dirige verso la zattera in preda alle onde, per assicurare il salvataggio delle persone che vi sono a bordo.

Presenti all’inaugurazione, oltre all’artista, anche l’arcivescovo mons. Arrigo Miglio, il direttore della Caritas diocesana don Marco Lai, lo storico d’arte Giorgio Pellegrini, Rita Polo, presidente della Commissione delle politiche sociali del Comune di Cagliari.

Una mostra che insiste sul concetto della spiritualità, partendo dall’arte e dalla cultura, un’occasione di riflessione in un mondo dove l’indifferenza rischia di dominare, come spiegato da don Lai. Una mostra – ha detto mons. Miglio – che ci chiede di saper guardare con lo sguardo cristiano il fenomeno dell’immigrazione nelle sue molteplici sfaccettature, con le sue problematiche, e, soprattutto, nella consapevolezza che dietro a esso ci sono delle persone, come ci ricorda Papa Francesco. Oltre al quadro principale, sono esposti nella cripta della Chiesa alcuni crocifissi realizzati con legno recuperato in riva al mare, e alcuni dipinti su tela rappresentanti Cristo, che è stato lui stesso migrante. La mostra, affidata alla cooperativa Il Sicomoro, sarà visitabile fino al prossimo 31 ottobre.

Maria Chiara Cugusi