Caritas. Terza comunicazione volta al contenimento del coronavirus

Ai referenti dei Servizi Caritas Diocesana

Ai referenti delle Caritas Parrocchiali e dei Gruppi Caritativi Parrocchiali

Ai referenti delle Associazioni di Volontariato aderenti alla Consulta Diocesana

Cagliari, 10 marzo 2020

OGGETTO: Terza comunicazione volta al contenimento della diffusione del Coronavirus

Carissimi,

in questo momento di particolare difficoltà per tutto il paese e viste le nuove disposizioni per questa emergenza sanitaria, sempre in sintonia con quanto precedentemente chiesto dalla Conferenza Episcopale Italiana e dalla Conferenza Episcopale Sarda, sentiamo la necessità di costruire uno sforzo straordinario dove ciascuno deve fare la sua parte per prevenire la diffusione del virus.

Come sottolineato dal nostro Arcivescovo nella sua Lettera all’Arcidiocesi di Cagliari, …. La Chiesa che è il Italia condivide il disagio e la sofferenza che il paese sta vivendo. La comunità cristiana, infatti, vivendo tra gli uomini, ne condivide i bisogni e ne avverte i problemi, le gioie e le speranze: nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel cuore dei discepoli di Cristo (Gaudium et Spes, 1).

Come già sapete, la dimensione della Parola e quella dei Sacramenti subiscono delle inevitabili limitazioni, non può invece venire meno la dimensione della Carità di cui noi tutti siamo quotidiani testimoni. Con tutte le cautele del caso e con tutta la prudenza necessaria, seguendo tutte le indicazioni fornite dalle Istituzioni Civili e Religiose, vogliamo e dobbiamo provare a garantire i servizi essenziali in favore dei poveri.

Pur senza che via sia un obbligo espresso, consigliamo, secondo le direttive ministeriali del 9 marzo, a tutti i volontari over 65, che non si sentano in piena forma fisica o che per qualche motivo siano anche temporaneamente debilitati, di stare a casa e non recarsi presso la sede del servizio.

Invece, chiediamo ai volontari immunodepressi o con particolari patologie di non recarsi personalmente nei luoghi di servizio.

Altresì chiediamo a tutti gli altri volontari di avvisare direttamente il responsabile/referente se si è impossibilitati al turno di servizio, precisando che, nel caso di sintomi influenzali, è obbligatorio stare a casa e non presentarsi al servizio per non creare ulteriori disagi e contagi.

Voglio precisare che i servizi caritativi proseguono regolarmente il proprio operato, pur con le limitazioni e le cautele imposte dal particolare momento di emergenza; Nello specifico, vi segnalo che:

  • La Mensa di Viale Sant’Ignazio continua il suo operare quotidiano;
  • Il Centro Cottura di Settimo San Pietro, continuerà a preparare e consegnare i pasti alle persone anziane, sole e alle famiglie in difficoltà;
  • Il Centro Diocesano Assistenza continuerà ad operare secondo i consueti turni e orari di apertura;
  • Il Centro di Ascolto Diocesano ed il Kepos, garantiranno un funzionamento più limitato operando in termini di ascolto telefonico ed eventuale appuntamento individuale, al fine di evitare assembramenti nei luoghi di attesa che renderebbero inutili le misure imposte dai provvedimenti governativi. Pertanto, chiedo ai volontari impegnati in questo servizio, di garantire la presenza (una persona per turno), ad ufficio chiuso al pubblico, per prendere le telefonate e fissare gli eventuali appuntamenti.

Per i volontari che vanno regolarmente presso la sede del servizio, qualora venissero fermati dalle Forze dell’Ordine, devono indicare nell’autodichiarazione che avranno con loro o che gli verrà sottoposta, che si stanno recando o stanno rientrando dal lavoro (una delle motivazioni che consentono gli spostamenti da Comune a Comune) volontario presso la sede del Servizio.

Auspico che, vista la crisi di relazioni che questo periodo di sacrificio potrà portare, nascano dei gruppi di volontari che possano impegnarsi nel contattare ed incontrare, sempre nei limiti e con tutte le tutele dovute, le persone anziane che rischiano di pagare un tributo altissimo in termini di isolamento ed emarginazione anche familiare.

Sono certo che tutti comprendiamo la fatica di questo tempo e nel desiderio di continuare a stare accanto a chi è in difficoltà ed incontriamo nei servizi Caritas, dobbiamo, come cittadini, rispettare le indicazioni delle autorità.

Un caro saluto

Il Direttore della Caritas di Cagliari

Don Marco Lai

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