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Inaugurata stamattina la mostra “Da solo non basto. In viaggio con i ragazzi di Kayros, Portofranco e Piazza dei Mestieri”

Presentata stamattina alla Mediateca del Mediterraneo (MEM) la mostra “Da solo non basto. In viaggio con i ragazzi di Kayros, Portofranco e Piazza dei Mestieri”, uno spazio di incontro e confronto che invita a riflettere sulla centralità delle relazioni nella crescita e nel recupero sociale dei giovani.
Protagonisti, giovani con le loro storie, speranze, desideri, che grazie a queste realtà si sono sentiti ascoltati, accompagnati, sostenuti, imparando a far sentire la loro voce, attraverso percorsi di crescita, riscatto, fiducia. La mostra, che sarà visitabile alla Mem fino al 29 aprile, si arricchisce di significato grazie alle parole e alle esperienze di chi quotidianamente lavora al fianco dei ragazzi.
Promossa dalla Diocesi di Cagliari, attraverso la Caritas diocesana, in collaborazione con l’Associazione Portofranco di Cagliari e con il patrocinio del Comune, della Città Metropolitana, della Regione, del Presidente del Consiglio regionale e dell’Ufficio scolastico regionale, la mostra è aperta al pubblico dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 19, e il sabato dalle 9 alle 13.30. Per chi desidera un’esperienza più approfondita, è possibile prenotare una visita guidata nelle giornate di martedì 18, mercoledì 19 e venerdì 21 marzo, inviando una e-mail a animazione@caritascagliari.it o chiamando il numero 346 145 921.
«Non bastiamo a noi stessi – ha detto l’arcivescovo mons. Giuseppe Baturi in occasione dell’inaugurazione – abbiamo bisogno di un’amicizia, di qualcuno che ci voglia bene anche nello studio, nel recupero delle attività della vita, nella possibilità di entrare nel mondo del lavoro: in questa mostra sono tante le attività rappresentate, capaci di offrire un’amicizia all’interno di un aiuto. È questo il messaggio fondamentale».
«Tre realtà che hanno fatto del titolo della mostra, ognuna nel suo campo, un punto di partenza che è soprattutto una sollecitazione, uno spazio di confronto per i più giovani ma anche per gli adulti – ha detto il direttore Caritas don Marco Lai -: da soli non si basta, si fa insieme».
L’assessora alla Cultura, Maria Francesca Chiappe, ha sottolineato l’importanza del messaggio dell’iniziativa: «Una mostra che è anche un racconto, per immagini e poche ma precise parole, che porta con sé un messaggio importante: la storia di Rashid e Chiara ci dice che i problemi che si incontrano si possono superare con il loro inserimento in una comunità, intesa come vicinanza delle persone, e non è un messaggio scontato in un periodo come questo».
La mostra è strutturata in tre sezioni: la prima racconta la storia di Rashid e Chiara attraverso le parole dello scrittore Daniele Mencarelli e le illustrazioni di Giacomo Bettiol; la seconda racconta le esperienze dei ragazzi che frequentano le tre realtà (Kayros, Portofranco e Piazza dei Mestieri) attraverso video e testimonianze dirette; la terza offre una panoramica sulle tre realtà, narrando la loro genesi e la missione che portano avanti.
A curare l’allestimento alla MEM e la comunicazione sui social sono stati gli studenti del Liceo Artistico Foiso Fois, che hanno dato un contributo fondamentale nel rendere visibile e fruibile il messaggio della mostra.
Dal 2 al 9 maggio, la mostra sarà ospitata nell’Aula Magna del Seminario Arcivescovile di Cagliari, in via Monsignor Cogoni. In chiusura del percorso, il 9 maggio, si terrà il convegno Caritas e volontariato dedicato agli studenti delle scuole superiori, con la partecipazione di Giorgio Paolucci, giornalista e curatore della mostra, che interverrà sul tema delle problematiche giovanili
Da solo non basto. In viaggio con i ragazzi di Kayròs, Portofranco e Piazza dei Mestieri

Lunedì 17 marzo alle ore 11, è prevista l’inaugurazione della mostra «Da solo non basto. In viaggio con i ragazzi di Kayròs, Portofranco e Piazza dei Mestieri», presso i locali della Mediateca del Mediterraneo (via Goffredo Mameli 164, Cagliari), promossa dalla Diocesi di Cagliari, attraverso il braccio operativo della Caritas, e dall’associazione Portofranco. L’evento godrà della presenza dell’Arcivescovo e segretario generale della Cei monsignor Giuseppe Baturi, del direttore della Caritas don Marco Lai, del presidente dell’Associazione Paolo Sanna e dell’assessora alla Cultura del Comune di Cagliari Maria Francesca Chiappe. Si tratta di un’esposizione artistica e narrativa, rivolta particolarmente ai giovani e agli educatori, poiché esplora le sfide della crescita giovanile attraverso storie di resilienza e rinascita.
Dichiarazioni
Monsignor Giuseppe Baturi: «Sosteniamo con gioia questa iniziativa e in generale tutte quelle che lavorano per arginare il desolante e preoccupante fenomeno relativo al disagio giovanile. In Diocesi, dove è stato recentemente istituito anche il Coordinamento delle scuole cattoliche e di ispirazione cristiana, negli ultimi anni si è posta un’attenzione particolare al tema educativo. Spesso i giovani non comunicano con gli adulti e rimangono chiusi dentro i propri confini. La situazione è grave e bisogna porre molta attenzione all’argomento. Il fenomeno si manifesta in una società incapace di trasmettere ragioni di vita e di speranza, generando fragilità e crepe nel tessuto sociale. Per affrontare questa sfida, lo scorso anno la Diocesi ha promosso incontri con le scuole, coinvolgendo tutte le componenti: docenti, dirigenti, genitori e studenti. Da questi incontri è emersa la necessità di un aiuto reciproco e di una vera e propria alleanza».
Don Marco Lai: «Si tratta di un’iniziativa importante che tiene conto di un processo ormai lungo, da parte di tante associazioni ecclesiali, da parte di Caritas, che mira a porre l’attenzione sui giovani, soprattutto rispetto a quelli che fanno fatica. È uno spazio di confronto e di dialogo con la società civile, con il mondo ecclesiale, e con gli adulti. In un certo qual modo si potrebbe definire una mostra parlante, che racconta storie e che entra nel vivo delle storie delle persone».
Dott. Paolo Sanna: «Il titolo della mostra sintetizza una esperienza reale che stiamo facendo con tutti i volontari di Portofranco: il commovente incontro tra giovani pieni di esigenze e desideri di crescita, e adulti sempre pronti ad ascoltarli, incoraggiarli e sostenerli nel loro cammino. Tutto questo è arricchito dal lavoro comune con gli amici della Caritas diocesana di Cagliari».
Le fasi dell’iniziativa
L’iniziativa si terrà in due tempi e altrettante sedi, rispettivamente presso la Mediateca del Mediterraneo, (Via Mameli 164, Cagliari) dal 17 marzo al 29 aprile 2025, e nell’Aula Magna del Seminario Arcivescovile, (Via Mons. Cogoni 9, Cagliari) dal 2 maggio al 9 maggio 2025
Conclusioni
A conclusione del percorso, il 9 maggio 2025, presso l’Aula Magna del Seminario Arcivescovile, si terrà un convegno dedicato agli studenti delle scuole superiori, che si svolgerà nella mattinata e vedrà la partecipazione come relatore del professor Giorgio Paolucci, giornalista, saggista, esperto di problematiche giovanili e curatore della mostra.
“KR46MØ in viaggio verso Cutro”: Cagliari ricorda le vittime e riflette sull’accoglienza

Sabato 15 marzo, alle ore 19:00, nel Teatro Sant’Eulalia a Cagliari si svolgerà un incontro intitolato “KR46MØ in viaggio verso Cutro”, organizzato dalla Diocesi di Cagliari, attraverso la Caritas diocesana, e dall’associazione Oscar Romero, in memoria dei migranti vittime del naufragio di Cutro, avvenuto il 26 febbraio 2023. Obiettivo, promuovere un momento di riflessione sul tema dell’accoglienza e dell’inclusione.
Durante l’evento, sarà esposta la teca itinerante “KR46MØ” (Crotone, quarantaseiesima vittima, maschio, sotto l’anno di età) contenente alcuni frammenti della barca coinvolta nel naufragio. «Cagliari, con il suo impegno costante verso l’accoglienza e il sostegno ai migranti, rappresenta un esempio di umanità e solidarietà – sottolinea il direttore della Caritas diocesana don Marco Lai – : in questa occasione vogliamo ricordare non solo le vittime di quel terribile naufragio (94 persone, di cui 34 bambini) ma anche tutti quei migranti che hanno perso la vita in mare mentre erano alla ricerca di un futuro migliore».
«La teca “KR46MØ” è arrivata il mese scorso presso la nostra Bottega: una delle tante tappe (specialmente Botteghe del Commercio Equo e Solidale come la nostra) che questa teca sta facendo in giro per l’Italia – spiega Andrea Perra, presidente dell’associazione Oscar Romero di Cagliari -. Alla base della tragedia di Cutro, avvenuta ad appena 150 mt dalla costa, con ogni probabilità ci sono state delle negligenze. Questo fatto ha rappresentato un trauma per la gente del posto, e non solo, che ha portato molti a chiedersi “Siamo caduti così in basso? Dove è il nostro senso di umanità?” e quindi ha generato una reazione “Dobbiamo fare qualcosa per onorare queste vittime! Fare qualcosa perché cose del genere non si ripetano più!” . Il passaggio della teca vuole essere dunque un atto d’amore verso chi ha vissuto quella tragedia».
L’incontro di sabato si aprirà con la presentazione dell’iniziativa a cura del direttore della Caritas don Marco Lai e del presidente dell’associazione Oscar Romero Andrea Perra e con un momento di raccoglimento per le vittime di Cutro e per tutti i migranti morti nel Mar Mediterraneo. A seguire, dopo i saluti istituzionali, gli interventi di don Marco Lai su “l’esperienza di Caritas con i migranti: ero straniero e mi avete accolto”; di Silvana Tilocca ex direttrice del Servizio promozione della salute della ASL di Cagliari su “storie di sofferenza e umanità dei migranti che giungono nelle nostre coste”; di Enrico Porru, direttore dell’ufficio diocesano Migrantes su “La sfida dell’accoglienza e dell’inclusione nell’esperienza della Chiesa di Cagliari”.
Nel corso della serata verranno condivise testimonianze sulla tragedia e il dolore di Cutro attraverso le immagini e le parole dei superstiti, dei parenti delle vittime, dei soccorritori.
Il Papa ai volontari: «La vostra dedizione infonde speranza a tutta la società»

In 30mila stamattina a Piazza San Pietro per partecipare al Giubileo del mondo del volontariato. A loro sono state destinate le parole dell’omelia di Papa Francesco letta dal cardinale Michael Czerny. «Vi ringrazio molto, carissimi, perché sull’esempio di Gesù voi servite il prossimo senza servirvi del prossimo».
La presenza dei volontari della Diocesi di Cagliari
Tra questi, i circa 450 volontari in rappresentanza dei quasi 85mila complessivi impegnati nelle diverse Caritas diocesane in Italia, tra cui quelli della Caritas di Cagliari accompagnati dal direttore don Marco Lai, arrivati insieme a tutti gli altri volontari provenienti dalla Diocesi cagliaritana, appartenenti a diverse realtà, tra cui quelle della Consulta degli organismi socio-assistenziali di carità, le misericordie, l’Unitalsi, l’Anffas, la Protezione civile, la Croce rossa e tante altre ogni giorno al fianco dei più bisognosi.
«In questi giorni la bellezza dei volontari ha brillato su Roma – sottolinea il direttore della Caritas di Cagliari don Marco Lai -. La grazia del Giubileo ha effuso loro coraggio, forza e idealità. Gesù Cristo Speranza che non delude paradigma per ogni volontario. A Roma sulle orme di Pietro confermati nella fede in Cristo Gesù unico Salvatore del mondo! A scuola di Gesù per imparare a servire i poveri senza servirci dei poveri! Il Giubileo rinnovi il nostro cuore di volontari e rispecchi sempre più il cuore di Cristo».
Gli eventi significativi del Giubileo del volontariato
Diversi i momenti significativi, tra cui quello iniziale con gli interventi del presidente di Caritas Italiana mons. Carlo Redaelli e di don Luigi Ciotti, le testimonianze dei volontari Caritas in dialogo con il direttore di Caritas Italiana don Marco Pagniello, il pellegrinaggio verso la Basilica e il passaggio della Porta Santa. Stamattina, la messa in piazza San Pietro con la partecipazione dei volontari provenienti da tutto il mondo, e con l’omelia di Papa Francesco la cui presenza spirituale è stata testimoniata anche dall’esposizione sulla Loggia centrale della Basilica dello stemma papale. Messa, presieduta dal cardinale prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, che è stata accompagnata da un lungo applauso e dalla preghiera per la salute del Papa.
Il messaggio di speranza di Papa Francesco
In un mondo in cui il diavolo tenta di farci credere che «il male e la malvagità dominano» ha ricordato il Pontefice, il volontariato lo smentisce, rappresentando una testimonianza di speranza: «Per strada e tra le case, accanto ai malati, ai sofferenti, ai carcerati, coi giovani e con gli anziani, la vostra dedizione infonde speranza a tutta la società. Nei deserti della povertà e della solitudine, tanti piccoli gesti di servizio gratuito fanno fiorire germogli di umanità nuova: quel giardino che Dio ha sognato e continua a sognare per tutti noi».
La speranza che nasce dalla fede e il cammino verso la Quaresima
Il Papa ha anche parlato della speranza che scaturisce dalla fede, ricordando che, anche se cadere nelle tentazioni è parte della nostra fragilità umana, «la sconfitta non è mai definitiva». Con il perdono di Dio, ogni caduta può essere superata. «La nostra prova non finisce dunque con un fallimento, perché in Cristo veniamo redenti dal male – ricorda il Papa -. Attraversando con Lui il deserto, percorriamo una via dove non ne era tracciata alcuna: Gesù stesso apre per noi questa strada nuova, di liberazione e di riscatto. Seguendo con fede il Signore, da vagabondi diventiamo pellegrini». E così possiamo cominciare la Quaresima.
Al via il “Giubileo dei volontari”, testimoni di speranza e carità

Tra i 25mila pellegrini attesi domani e domenica a Roma al “Giubileo del mondo del volontariato” – il quinto dei “grandi eventi” dell’Anno Santo – ci saranno anche i quelli provenienti dalla Diocesi di Cagliari. Tra i presenti, i volontari della Caritas diocesana accompagnati dal direttore don Marco Lai, oltre a quelli della Consulta diocesana degli organismi socio – assistenziali di carità e delle varie realtà diocesane.
Un’occasione per riflettere, ringraziare, condividere esperienze e valori che arricchiscono la vita di comunità e di servizio al prossimo. Grazie ai molteplici servizi e progettualità il volontariato è una risorsa fondamentale per la vita delle comunità. Migliaia i volontari impegnati anche nel territorio della Diocesi, nelle parrocchie, nei centri d’ascolto e nelle opere-segno, quotidianamente al fianco di chi ha più bisogno.
Papa Francesco di recente ha sottolineato l’importanza di questo cammino: «Il volontariato è una delle cose più belle. Perché ognuno con la propria libertà sceglie di fare questo cammino che è un cammino di uscita verso l’altro, uscita con la mano tesa, un cammino di uscita per preoccuparsi degli altri» (Incontro con i membri della Focsiv, novembre 2022). Il Giubileo dei volontari diventa così una testimonianza concreta di speranza, dove ogni giorno il servizio verso gli altri diventa una forma tangibile di carità.
Tra i vari momenti in programma, domani la messa celebrata da mons. Carlo Redaelli, presidente di Caritas Italiana, poi l’intervento di don Luigi Ciotti (“Cittadinanza attiva, partecipazione e volontariato: un legame fondamentale”) e uno scambio di prassi ed esperienze tra volontari.
Il cuore della celebrazione romana sarà il pellegrinaggio alla Porta Santa, che si terrà nel pomeriggio di sabato, e la Santa Messa in Piazza San Pietro la mattina di domenica. Il percorso del Giubileo si snoda attorno a tre dimensioni simboliche: la porta, il pellegrinaggio e il perdono. Per accompagnare questo cammino, è stato predisposto un sussidio speciale, da utilizzare sia a Roma che nelle diocesi, per vivere appieno il significato di questo evento.